Le ultime vicende di cronaca riguardanti le presunte scommesse di alcuni giocatori di calcio, al di là dello sfottò goliardico tra tifosi, ci impongono una seria riflessione sull’impatto devastante che oggi la ludopatia ha nella vita di milioni di italiani. Numeri alla mano, non possiamo non definirla una vera e propria piaga sociale.
Volendo sintetizzare, pare siano circa 10 mila i siti online illegali attivi, con un giro d’affari da oltre 18 miliardi l’anno. A questi va aggiunto il gioco d’azzardo autorizzato che, solo nel 2022, vede una spesa complessiva degli italiani, tra le più alte al mondo, di oltre 136 miliardi di euro (+22,3% rispetto all’anno precedente). Giusto per rendere l’idea, 136 miliardi equivalgono a 4 manovre finanziaria del Governo, a due volte e mezzo la spesa complessiva per l’istruzione, più della spesa sanitaria nazionale e poco meno di quanto spendiamo annualmente, tutti assieme, per la spesa alimentare.
Sono ormai più di 23 milioni gli italiani che dichiarano di aver giocato legalmente almeno una volta negli ultimi 12 mesi, a cui vanno aggiunti i numerosissimi che scommettono su piattaforme illegali.
Di questi, oltre 1,2 milioni hanno sviluppato una vera e propria patologia e il costo sociale a carico dello Stato, per chi decide di curarla, ammonta a quasi 3 miliardi di euro l’anno.
In tutto ciò, l’unico “vincitore” pare essere lo Stato che da questo dramma riscuote oltre ben 10 miliardi di euro l’anno.
Poiché l’economia è una scienza sociale, la stessa dovrebbe contribuire ad una società migliore e non impoverirla.
Pertanto credo sia arrivata l’ora in cui Istituzioni, partiti, imprese e associazioni, si uniscano in una battaglia decisa atta a contrastare il gioco d’azzardo patologico.
Ne va del futuro dei nostri figli.
Potenza, 13/10/2023
Rocco PAPPALARDO