Direzione PD Basilicata, la Relazione del Segretario Lettieri

30 Lug 2024 | News

La relazione del Segretario del PD Basilicata, Giovanni Lettieri, presentata durante la Direzione del 30 luglio 2024.  


Care Democratiche, cari Democratici, 

prima di iniziare la riunione vorrei ricordare Nicola Lasalata e Giuseppe Martino due vigili del fuoco di Matera, che hanno perso la vita con un gesto eroico, volevano salvare una famiglia e sono morti cadendo in un dirupo e avvolti dalle fiamme a Nova Siri. 

Alle loro famiglie il cordoglio del PD di Basilicata. 

Riuniamo l’organo di direzione politica del partito dopo un anno intenso, faticoso, complicato che ci ha visti impegnati in un grande numero di competizioni elettorali in uno stretto spazio temporale. 

Consentitemi prima di entrare nel merito delle nostre questioni, alcune considerazioni di carattere generale.

In questi ultimi anni, abbiamo potuto verificare le connessioni sempre maggiori fra ciò che succede in Europa e nel mondo e le ricadute sulla vita quotidiana di tutti i cittadini italiani e lucani. 

L’invasione dell’Ucraina, da parte della Russia di Putin, il conflitto Israelo-palestinese, stanno entrando purtroppo nella ordinarietà, la comunità internazionale non riesce ad incidere su processi di pace che dovrebbero essere in cima all’agenda dei capi di Stato per ripristinare pace e tranquillità in quei territoti per quelle persone, conflitti che hanno inoltre prodotto sulla nostra economia forti ripercussioni diversi cambiamenti spesso negativi in relazione all’impatto sulla qualità della vita di persone ed operatori economici: aumento del costo dell’energia, di quello di alcune materie prime fondamentali nei processi produttivi agroalimentari che hanno innescato fenomeni inflattivi che uniti alla crescita mondiale dei tassi di interesse, hanno fortemente eroso il potere d’acquisto degli Italiani e di tanti europei e la competittivita delle imprese soprattutto quelle meno strutturate colpendo in modo particolare i nuclei familiari più fragili da un punto di vista sociale ed economico. 

Abbiamo compreso come i grandi cambiamenti, i nuovi equilibri che si vanno delineando fra i grandi paesi nel mondo non sono per noi per le nostre vite indifferenti. 

Questo è l’anno in cui ci sono state più elezioni in assoluto nel mondo e per lo scenario sinteticamente descritto tutto ciò non può che generare in noi ansie e preoccupazioni. 

L’onda di destra che ha invaso l’Europa con l’arrivo al potere di un nazionalista come Orban in Ungheria, della Meloni in Italia, la crescita in Germania ed in Austria di partiti di estrema destra ed il rischio corso in Francia con la Le Pen, oltre alla difficoltà in cui versa la democrazia negli Sati Uniti, con Trump che cerca di ritornare a guidare la più grande potenza del mondo con i Dem che hanno faticato a trovare un candidato forte e credibile per fermarlo, ci consegna una grande responsabilità quella di rafforzare il nostro impegno politico in più direzioni. 

A noi il compito di ricordare che i nazionalismi in Europa hanno portato solo instabilità e guerre, a noi il compito di ricordare il periodo oscuro che caratterizzò l’Italia durante il fascismo, a noi il compito di ricordare che l’unione Europea nasce proprio per fermare quei conflitti e inaugurare una stagione nuova caratterizzata dalla pace, della inclusione dalla stabilità e dalla solidarietà come abbiamo potuto verificare durante la pandemia, a noi il compito di ricordare che l’Italia è una ed antifascista, termine che le destre che ci governano ancora non riescono a pronunciare! 

Bisogna approcciare ai problemi e alle criticità con atteggiamenti multilateralisti, solo trovando soluzioni condivise riusciremo a migliorare anche le nostre comunità, e questo vale a tutti i livelli dai campanili alle nazioni unite. 

Bisogna ritornare fra la gente, la disaffezione al voto viene registrata maggiormente la dove c’è disagio sociale ed economico, bisogna lavorare per realizzare piattaforme politiche inclusive che creino prospettive e diano ai cittadini la possibilità di aspirare ad un futuro migliore per se e per i propri figli, bisogna lavorare per abbattere le barriere che impediscono a chi nasce in una periferia cittadina o in un area interna del nostro paese di prendere quell’ascensore sociale che ha stato garantito in passato, garantire la possibilità di migliorare le condizioni di partenza di ciascuno per merito e non per appartenenza. 

Possiamo, tuttavia, registrare negli ultimissimi appuntamenti elettorali alcuni segnali postivi, di ripresa di un vento che soffia nelle vele progressiste, in Gran Bretagna ad esempio dopo 14 anni con i conservatori al potere, i labour con Keir Starmer tornano alla guida del governo, in Francia il fronte popolare compie un vero e proprio miracolo battendo al ballottaggio la Le Pen dimostrando che uniti progressisti e riformisti possono battere le destre dovunque. 

Alcuni segnali positivi, molto positivi li registriamo anche in Italia con il doppio successo ottenuto dal partito democratico in Europa 24,10 % alle europee, risultato insperato fino a pochi mesi fa e la vittoria alle ultime amministrative in tutti i capoluoghi di regione al voto con il PD secondo partito in Italia che accorcia le distanze su FDI in termini percentuali e di voti assoluti. 

Il tema per noi democratici di Basilicata è: come agganciamo questa ripresa, come lo facciamo soprattutto dopo aver perso le elezioni regionali e dopo aver vinto le comunali a Potenza, essere stati determinanti nella individuazione del sindaco Vincenzo Telesca e nella vittoria finale ma non potere esultare a pieno per non aver fatto la lista del Pd a Potenza città. 

Una riflessione sulle elezioni regionali 

Una sconfitta quella alle elezioni regionali maturata in mesi complicati che ha visto noi del partito democratico impegnati nella ricerca di soluzioni per la costruzione di un campo largo che mettesse insieme progressisti e riformisti di Basilicata unico modo per battere le destre in Basilicata ed in Italia. 

Gran parte del gruppo dirigente qui presente oggi, insieme a me, ha individuato un profilo civico nella persona di Angelo Chiorazzo, che veniva alla ribalta della politica lucana dal laicato cattolico dopo un percorso di ascolto dei territori e di apertura al centro sinistra per costruire insieme una alternativa al governo Bardi. Abbiamo pensato (e lo penso tutt’oggi) fosse un candidato espansivo che andava oltre il perimetro del csx classico che potesse allargare la nostra base elettorale. 

Sono state settimane intense, faticose nelle quali abbiamo tentato di costruire una proposta unitaria in una dinamica nazionale che guardava alla Basilicata come un laboratorio che avrebbe potuto consolidare delle alleanze da rendere strutturali risultate vincenti in Sardegna. 

In questo quadro però si sono innescati veti o tentativi di imposizioni che hanno di fatto bloccato questo processo che voleva in qualche modo far fronte alla crisi di fiducia dei cittadini nei confronti della politica e far ripartire il centro sinistra con un partito democratico che guidava il processo pur cedendo generosamente la leadership. 

Purtroppo dopo tante interlocuzioni locali e nazionali questa operazione non è andata in porto, per i veti posti da nostri alleati in una trattativa conclusasi sui tavoli nazionali. 

Abbiamo dovuto a pochi giorni dalle elezioni individuare un’altra formula che vedeva il nostro Piero Marrese candidato presidente dopo essere passati per altri profili civici non condivisi dalla nostra base. Lo ringrazio per la generosità con la quale ha accettato questo incarico, e per la tenacia e la determinazione con le quali ha affrontato la campagna elettorale. 

Anche se arrivata in ritardo, favorita dai vertici nazionali del partito questa soluzione, a mio avviso, con l’adesione di BCC, 5 stelle, PSI, AVS, +europa avrebbe potuto ancora consegnaci la vittoria o farci giocare bene la partita, ma anche qui veti da parte dei 5 stelle sull’ingresso dei riformisti di azione in coalizione hanno determinato la sconfitta che oggi commentiamo.

Sono convinto alla luce dei fatti che l’apertura in tempi giusti alle primarie di coalizione o l’esplorazione di soluzioni quale quella di Piero Marrese arrivata prima, ci avrebbero potuto offrire maggiori opportunità. 

Oltre alle mie indiscusse responsabilità, e per questo prego tutti voi di considerare il mio mandato a disposizione degli organi del partito, qualora doveste ritenerlo funzionale alla causa del PD, alle responsabilità di parte del gruppo dirigente, credo di poter affermare che siamo rimasti vittime di veti espressi anche da segreterie nazionali che oggi ci porta in uno con il partito nazionale a dire che va bene la famosa formula TESTARDAMENTE UNITARI, ma che mai più anche alla luce degli ultimi risultati accetteremo veti da nessuno. 

La nostra azione politica dovrà essere improntata al confronto, dovremo costruire con fatica una piattaforma politica condivisa in modo da non accettare imposizioni dall’esterno o odiosissimi veti, ma per fare questo avremo bisogno di un partito vivo che discute al suo interno, si confronta decide e poi con forza guida i processi, limitando anche le incursioni romane, un partito che faccia delle diverse sensibilità un valore, che si riconosca e si compatti per determinare le scelte per essere protagonista, evitando di utilizzare civismo ed ortodossia di partito a convenienza. 

Sta a noi metterci al lavoro già nei prossimi giorni, nei prossimi mesi per agganciare quel vento di riscossa dei progressisti ed alimentarlo con la nostra azione. 

La mia proposta è quella di assumere questa direzione come l’inizio di una nuova fase, una fase straordinaria del partito che avvii una profonda riorganizzazione dello stesso a livello territoriale, che veda la ripartenza dei circoli ed il protagonismo dei territori, il completamento degli organismi regionali, la nomina del presidente della commissione di garanzia e del vice segretario vicario, una condivisione della piattaforma politica anzi la partecipazione alla costruzione della stessa dal basso, bisogna cancellare i personalismi e favorire senza riserve l’apertura del partito e la movimentazione delle classi dirigenti. 

Ho girato in questi mesi oltre 50 circoli, abbiamo la necessità di dare loro voce e protagonismo.

Voglio ringraziare i segretari provinciali Lospinoso e Scarnato, tutte le militanti, i militanti, i segretari di circolo, gli amministratori e i sindaci pd le candidate ed i candidati alle amministrative, alle comunali, alle regionali, mettendo i loro volti a disposizione del partito hanno determinato risultati, senza nascondere le criticità e le sconfitte, che testimoniano l’esistenza di una rete territoriale sulla quale puntare, dalla quale ripartire per costruire il futuro del PD e della Basilicata 

Non ostante le grandi difficoltà sopra esposte, l’impegno di tutte e tutti i democratici hanno consentito al PD di essere il secondo partito in regione con il 13,87% con un picco a Matera del 15,36%, alle europee 23,18% dei lucani ci ha votato, a Matera addirittura il 28,31%. 

La nostra Giuseppina Paterna fa un bellissimo risultato raccogliendo 10.832 voti ringrazio lei e la conferenza delle Donne democratiche per averla supportata fortemente in questa campagna elettorale e per l’attività che svolgono quotidianamente, saluto Lucia Sileo loro portavoce. 

Auguri di buon lavoro ai nostri consiglieri regionali Roberto Cifarelli, Piero Lacorazza nostro capogruppo in regione e Piero Marrese hanno dato al PD grande protagonismo per la qualità e la quantità degli atti prodotti in questa fase iniziale della legislatura ma un grazie a tutte le candidate ed i candidati, nella lista del Pd: 

Michele Caruso 

Marilina Ciaco 

Cinzia D’agostino 

Donato Distefano 

Bruna Gagliardi 

Anna Giovinazzo 

Antonello Molinari 

Carmela Petruzzelli 

Donatello Pinto 

Nico Sabina 

Michele Saporito 

Barbara Verrastro 

Filomena Buccello 

Nicoletta Gentile 

Marco Losenno 

Francesco Mancini 

Antonella Marinaro 

Gianna Racamato 

Ringrazio tutti loro ad uno ad uno per il lavoro svolto la generosità con la quale hanno contribuito alla causa del PD in un momento di difficoltà. 

Al comune di Potenza abbiamo vinto! Dopo 10 anni una coalizione chiaramente di centro sinistra vince elegge la maggiorana dei consiglieri ed il sindaco Vincenzo Telesca che larga parte del gruppo dirigente del PD ha individuato e supportato dal primo momento. 

Poi l’intesa responsabile con gli altri due candidati sindaci Giuzio e Smaldone determina una vittoria schiacciante al secondo turno che archivia la parentesi leghista nel nostro capoluogo. 

Non riusciamo a rivendicare con il giusto protagonismo questa vittoria per non aver fatto la lista del PD in città frutto di una crisi del partito che viene da lontano, che non siamo ancora riusciti a risolvere alla quale dobbiamo subito rimediare, nell’azione di riorganizzazione del partito a cui accennavo prima, Potenza Città è al primo posto. 

Abbiamo tutti la responsabilità di smettere di utilizzare il partito a convenienza e scegliere civismo o militanza per convenienza personale, facciamo un torto alle tante democratiche e democratici che in silenzio e con umiltà sostengono il PD e ne custodiscono il vero valore bisogna siglare un nuovo patto che ci leghi al partito e che metta a valore le differenze scegliendo la seria militanza alle scorciatoie di un civismo intermittente e a convenienza. 

Il Governo del capoluogo con diversi consiglieri ed assessori iscritti al partito democratico, può e deve rappresentare la ripartenza del PD e del centro sinistra in Basilicata. 

Credo sia necessario avviare come dicevo prima una nuova fase nel PD di Basilicata che affronti le criticità sopra esposte, metta a valore il pluralismo del nostro partito. 

Esso può e deve diventare un valore aggiunto, una sana competizione interna può determinare un vantaggio competitivo nelle elezioni se non facciamo valere le ragioni dei singoli ed accettiamo le sfide, bisogna far percepire alle donne ed ai giovani (ringrazio i GD per il lavoro svolto ma li esorto ad essere più presenti e a fare rumore! Abbiamo bisogno di voi il partito ha bisogno divoi!) che possono è devono avere un ruolo da protagonisti nel partito, ad oggi per responsabilità di tutti noi non lo sono stati. 

Penso che il nuovo percorso, debba partire dalla riorganizzazione territoriale del partito alla quale tutti noi dirigenti dobbiamo partecipare, con uno sforzo collettivo per riattivare la politica nei territori nei circoli, abbiamo bisogno di condividere un metodo di rilancio del partito in Basilicata, vista la straordinarietà del momento politico che stiamo attraversando, bisogna con fatica costruire gli organismi mancanti e lavorare all’identità del nostro partito sui tanti temi oggetto del dibattito politico nazionale e regionale. 

Bisogna elaborare i temi che ci identificano ma anche ragionare sulle alleanze, nella consapevolezza che da soli purtroppo non siamo sufficienti a costruire una proposta politica in grado di contendere il governo alle destre, abbiamo il tema di riaprire il dialogo con i riformisti di IV ed Azione, ci sono segnali di un quadro politico nazionale in movimento e governiamo insieme a loro la provincia di Potenza, la provincia di Matera a breve al voto ed alcuni importanti comuni. 

Propongo di ripartire aprendo aree tematiche di confronto, coinvolgendo circoli e territori con l’aiuto dei nostri parlamentari locali e nazionali (verranno a supportarci nella campagna referendaria Alfieri e De Luca) dei consiglieri regionali dei dirigenti di partito. 

Dobbiamo cogliere l’invito della nostra segretaria per una nuova estate militante ponendoci l’obbiettivo nelle feste dell’unita che i nostri circoli organizzeranno la promozione di almeno 5 temi forti sui quali noi democratici siamo chiamati ad impegnarci: 

1 Banchetti per la raccolta firme per il referendum abrogativo della legge Calderoli sull’autonomia differenziata, bisogna spiegare ai cittadini quale impatto si avrebbe sui servizi essenziali sanità, scuola e trasporti in primis, senza parlare delle complicazioni burocratiche che nascerebbero da una Italia trasformata in tanti piccoli staterelli. Bisogna più in generale parlare descrivere il disegno di demolizione della Costituzione che il governo sta mettendo in atto con la legge di riforma della giustizia e l’istituzione del premierato. 

2 il tema del Lavoro avvertito soprattutto al sud ed in Basilicata, la qualità del lavoro, la dignità ed i diritti dei lavoratori con la battaglia sul salario minimo anche qui firme per la legge ma bisogna presidiare il settore automotive ed indotto bene il rinnovo dei contratti di solidarietà e la conferma dei 5 modelli ma non basta aiutare i processi di transizione ecologica per non scricarne i costi sui cittadini. 

3 Spieghiamo le nostre idee e le nostre proposte in materia di sanità pubblica vogliamo portare la spesa sanitaria al 7,5% del PIL come accade nella grande maggioranza dei paesi più industrializzati necessario investire nell’abbattimento delle liste d’attesa, nelle strutture ospedaliere pubbliche per l’abbattimento del blocco delle assunzioni, e nella medicina territoriale ma anche nel rafforzamento della assistenza domiciliare e nei presidi medici nelle periferie e nelle aree interne, investire nel disagio mentale nei disturbi alimentari oggi troppo spesso le famiglie con questi problemi in alcuni territori non hanno nessuna assistenza sono abbandonati a loro stessi. 

I nostri consiglieri regionali hanno già presentato una PDL e li ringrazio per il loro attivismo bisogna mettere al centro del dibattito pubblico temi come il piano sanitario regionale e ragionare sulle funzioni degli ospedali, abbiamo avviato nell’area sud un confronto con il sindaco di Lagonegro e dirigenti PD ed amministratori dell’area sud, ma penso anche a Villa D’agri e gli altri presidi ospedalieri, coinvolgere la base per condividere problemi e possibili soluzioni. 

4 Aree interne bisogna mettere al centro del dibattito politico l’ipotesi di misure serie che contrastino lo spopolamento delle stesse. Mettendo a terra misure che migliorino la vita ed i servizi di chi sceglie di rimanerci, anche perché il costo dell’abbandono di qui territori in termini di assenza di presidio e prevenzione, aggraverebbero la situazione del dissesto idrogeologico con enormi costi a carico delle nostre finanze. 

5 ultimo punto sul quale spinge la segretaria ma anche noi il tesoriere Scarano in testa è il tesseramento, fra l’altro quella di quest’anno è una tessera storica che ricorda i quarant’anni dalla morte di Enrico Berlinguer. 

Questi temi accanto ad altri ancora di carattere regionale, penso alla crisi idrica, all’università alle infrastrutture sociali e sportive, alla transizione energetica ed ecologica, al dissesto idrogeologico dovranno essere oggetto in autunno, di una grande assemblea programmatica nella quale aprirci e coinvolgere tutti i nostri iscritti e militanti tutti insieme siamo chiamati ad iniziare un nuovo percorso che poggi la propria azione sulla riorganizzazione territoriale del partito e sulla costruzione di una nuova piattaforma politico programmatica e sulla ripresa del dialoco con i corpi intermedi della società lucana: sindacati, associazioni, terzo settore. 

Il nostro partito è vivo, ha tante energie e sono convinto che se lavoreremo in modo unitario senza ambiguità sui temi e sulla riorganizzazione del partito con rinnovato orgoglio identitario evitando di ragionare con il solo obbiettivo del posizionamento personale, se non bloccheremo quel naturale processo di rigenerazione delle classi dirigenti, anche in Basilicata agganceremo quella locomotiva progressista e riformista che sta partendo in Europa ed in Italia e che offrirà nuove speranze soprattutto a chi oggi le ha perse e non crede più alla politica. 

Ripartiamo da li dal ridare speranze e prospettive alle donne e agli uomini di Basilicata 

Viva il partito democratico viva la Basilicata. 

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